TITOLI DI TESTA: c’è troppo buio dentro la stanza…
TRAMA: grazie alla mia nutrita esperienza di “morto di figa” che in francese traducono con il termine “tombeur de femmes”, sono a conoscenza di innumerevoli tecniche di rimorchio che negli anni hanno contribuito ad aggiungere svariate tacche alla mia cintura. Una delle più vincenti prende spunto dalle parole del casanova per eccellenza, Davide Di Porto, le cui parole di seguito “tu t’avvicini, taa ciocchi, lei te ciocca, je fai vedè er trici, lei ta riciocca che te viene da dì ‘anvedi questa e je chiedi subbito de annasse a pijà n’caffettino”…purtroppo è tutto er contrario de quello che fà er protagonista de sto film.
Ce sta Caleb che è n’regazzetto che se sente John Wayne che te ciocca na tipa che se stà a magnà er gelato…ma qua mica stamo sur pontile de Ostia, bensì nel paese a stelle e a strisce. Dato che parte subito a razzo e questa pare mezza strana, parla de a luna, de a notte e del fatto che se una fa così ma vai a rompe a n’artra no? E invece Caleb s’allunga pe daje n’bacio e quello te lo mozzica.
Manco er tempo de capì che cazzo è successo che se ritrova dentro a un furgone co tutta gente strana: un regazzino che pare er piacione del Breakfast Club, Bishop, Vasquez e Hudson de Aliens. Tant’è che se n’esce dicendo “Ammazza, manca solo James Cameron” ma dopo sta cazzata capisce che questi so mezzi scemi e l’unica possibilità de sopravvive è dà li mozzichi a la gente, praticamente diventà vampiro.
Mò sto Caleb nun è che volesse diventà er nuovo Dracula, però pare che tira più un pelo di che un carro de vampiri, così comincia sta vita notturna, perchè de giorno pjano foco, fatta che gente che je spara in panza, risse ai bar, furti de auto e Bloody Mary a stecca.
Er problema è che sto film è mezzo montato in fretta e furia, tant’è che tra un taglio e n’altro ce stanno pure er padre e la sorellina de Caleb che nun vedono l’ora de riportallo a casa. E allora eccote na trasfusione der padre che te fa ridiventà Caleb umano e fa incazzà li vampiri che je fregano la sorella. Diciamo che finisce tutto a tarallucci e vino, bello rosso che pare sangue.
TITOLI DI CODA: primo film della regista Kathryn Bigelow che se fa prestà un po d’attori dal futuro compagno James Cameron…pare che il ruolo di Lance Henriksen dovesse andà a Michael Biehn, nonchè il caporale Hicks di Aliens. Una pellicola che pare un western, non perfetta ma così cruda che pare come se te pjano a pizze co un pezzo de fassona. “Il buio si avvicina” è unito da n’filo de sangue ad altri film come Vampires di Carpenter e Ragazzi Perduti di Schumacher, anche se in questo nun c’è un cazzo da ride perchè è tarmente serio che ogni tanto se perde pe poi ritrovasse nelle svariate ombre della sua cupa fotografia. Qualcuno lo definirebbe “embrionale” un pò come no xenomorfo che deve ancora da cresce, un pò come il cinema di Kathryn Bigelow che migliorerà la sua estetica e il suo tono di voce autoriale.
EXTRA: na volta ho morso una sul collo. Nun è diventata vampiro ma jè piaciuto.
Mklane
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