Ci sono i film…poi ce stanno questi! Dopo i “Bellissimi di Rete Quattro”, una nuova puntata de i “Dimenticabili di Cineastio”.
TITOLI DI TESTA: un americana a Palermo
TRAMA: presentato durante la 19° edizione del Festival del Cinema di Roma, in sala c’erano proprio tutti: il regista Gabriele Muccino, una parte del cast vestita bene, l’altra parte vestita male, Valerio Mastrandrea in tshirt nera, il ragazzo dal Kimono d’oro, Pasquale Amitrano, tutta Roma Nord, il dentista di quelli di Roma Nord, il chirurgo di quelli di Roma Nord e una tipa che una volta ho incontrato a Ponte Milvio e vai a capire se viveva là.
L’unica cosa che mancava era il film. Perchè? Perchè c’è un perchè grosso come una casa…ma ci arriviamo per gradi.
N’americana bionda co la sorella rompicojoni stanno a fà un tour de force pe girà l’Italia in 7 giorni e se ritrovano a Palermo. Dato che a bionda nun la regge più, manco scenne dall’aereo che và in spiaggia dove te conosce 4 tipi, tutti palermitani doc, che pure se parlano dialetto se li capisce benissimo. In mezzo a questi ce stà uno più piacione dell’artri che ce prova subito e je dice “gradirei non partissi poichè la tua presenza ha portato un’inaspettata armonia nei miei pantaloni che vorrei mostrarti entro stasera”.
Così, da americana stereotipata qual’è, decide de passà la sera co loro perchè in fondo che male c’è? Te pare che je fanno der male? No, ar massimo la portano a fà na rapina co loro perchè questi sò 4 fiji de na mignotta, e la cosa bella è che quanno lei capisce che sò un pò fregnoni, questa dà de matto e je sale “er Muccino”.
“Er Muccino” è quel tipico atteggiamento che se n’attimo prima stai calmo e tranquillo, n’attimo dopo scapocci de brutto e pure pe chiede l’acqua te metti a urlà! E infatti poi je sartano a tutti li nervi che nun se capisce più n’cazzo perchè te devi tappà l’orecchie. Così tra scene girate bene, inseguimenti al Cardio De Palma, lei che viene posseduta da Giovanni Allevi, e altre situazioni che te fanno dì “ma che davero?”, te guardi ste 24 ore de sti regazzini e te ricordi de un film de nome “Victoria” solo per dire “ma nun potevo annà a vedè altro?”.
TITOLI DI CODA: non ho nulla contro Muccino, tant’è che ero curioso di vedere come se la cavava con un action/thriller anzichè raccontare i soliti salotti borghesi…ma nonostante il “liberamente ispirato”, questa pellicola ricorda troppo il film tedesco “Victoria”. Anche se c’è una bella differenza perchè lì parliamo di un piano sequenza di oltre due ore, dove gli attori improvvisano creando una tensione che nonostante sia del 2015 ancora me lo ricordo. La cosa brutta è che io “fino alla fine” ci sono arrivato per due motivi: 1 per capire come finiva e 2 perchè speravo che uscisse fuori un Silvio Muccino a risollevare tutto…ma sono sicuro che prima o poi ritornerà per risollevare le sorti del cinema italiano, perchè come lui nessuno mai.
EXTRA: nula da aggiungere.
Mklane
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