
Sebbene Indiana Jones e il Tempio Maledetto sia arrivato nelle sale come secondo capitolo della famosa saga ideata da George Lucas e diretta da Steven Spielberg, in realtà è ambientato un anno prima rispetto alle vicende raccontate ne I predatori dell’arca perduta, uscito al cinema tre anni prima.
La pellicola del 1984 è quindi un prequel e non un sequel di quella del 1981.
Il regista di ben quattro capitoli su cinque dell’epopea con protagonista Harrison Ford (l’ultimo, Indiana Jones e la ruota del destino, è stato diretto da James Mangold), ha da sempre confessato di non aver mai “amato” l’episodio del Tempio Maledetto perché, a suo dire, il risultato finale è ampiamente al di sotto del potenziale che aveva su carta.
Eppure Spielberg, per ovvie ragioni, non potrà mai abbandonare nel dimenticatoio quella pellicola, poiché è su quel Set che conobbe la sua seconda (ed attuale) moglie Kate Capshaw.
Prima di interpretare la cantante di nightclub Willie Scott, la Capshaw era completamente sconosciuta nel mondo del cinema, avendo puntato sulla carriera come modella. Spielberg se ne innamorò dal primo istante, ma proprio in quel periodo aveva riallacciato una relazione con l’attrice Amy Irving e, quando lei rimase incinta, si decise a sposarla.
Ma Spielberg che ormai aveva occhi solo per la Capshaw, chiese il divorzio dopo nemmeno quattro anni e, in base a una sentenza in cui il giudice riconobbe come valido un accordo prematrimoniale scritto su un tovagliolo, fu costretto a lasciare alla Irving una “buonuscita” di 100 milioni di dollari per farsi firmare le carte per il divorzio.
Un anno dopo sposò la Capshaw e dopo 32 anni, tre figli biologici e due adottivi, sono ancora lì l’uno di fianco all’altra.
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