
TITOLI DI TESTA: Strano forte…
TRAMA: Mentre scrivo è il 30 Gennaio 2020 e questa recensione uscirà il 1 Gennaio 2021. Sarà l’inizio di un nuovo anno che boh. Dico boh perché non so cosa ci aspetterà dato che il 2020 è stato parecchio strano, sicuramente anche per te che stai leggendo queste righe. Potevo scrivere di qualsiasi film ma ho scelto uno che tra il suo pessimismo e le sue ombre, cela un barlume di speranza da custodire per farla risplendere nei giorni a venire.
Dopo sto preambolo, e dopo che il 31 mi sarò scolato chissà quanto vino, iniziamo col botto. Nero d’Avola è un ex-poliziotto che spaccia dei cd (tipo i ragazzi fuori dai supermercati negli anni 90) per la realtà virtuale. Praticamente puoi rivivere dei ricordi altrui: uno che firma un Dpcm, uno che manna affanculo la suocera, roba che giusto la fantascienza.
Nero d’Avola è ancora innamorato della sua ex Fica, ma viene consolato da Lorella (la guardia del corpo) e da Massimo (un investigatore col toupè). Na mattina Nero, se sveja cor piede sinistro, e infatti riceve a casa un cd senza manco er titolo sopra: dentro se vede uno che ammazza na prostituta fica. Tarmente fica, che Nero teme per l’incolumità di Fica, la sua ex. Così cerca de avvertillà ma quella nun c’ha paura de gnente perché s’è fidanzata con un giovane Renato Zero (contenta lei).
Nero d’Avola, che quando nun beve è parecchio lucido, capisce finalmente la trama del film: quel cd taroccato è legato all’omicidio di un rapper che ce l’aveva co la polizia, uno dell’etichetta discografica de Renato Zero che lo controllava grazie alla prostituta fica morta. Te l’avevo detto che sto film è strano forte?
Pe salvà Fica, Nero gioca il jolly: arriva a casa de Renato Zero e trova n’artro cd “Hai visto mai che è quello de Rocco Siffredi!” e invece no. Dentro ce sta er filmetto de uno che abusa di Fica. Prima de cantà “I migliori anni della nostra vita” Renato Zero more e arriva uno che grida “So stato io!”. Il colpevole non è il maggiordomo ma Massimo, l’investigatore cor tuopè.
“A me er Nero d’Avola non m’è m’hai piaciuto, m’ha sempre dato alla testa” e dopo sta stronzata Max more cadendo da un balcone. E Lorella? Corre tra la folla del concerto de fine anno a Piazza del Popolo inseguita da due poliziotti. A forza de calpestà piedi quei due morono e poco prima dello scoccare della mezzanotte, Lorella cade tra le braccia del protagonista “A me invece er Nero d’Avola m’è sempre piaciuto”…e vissero tutti felici e mbriachi.
TITOLI DI CODA: Questo non è un film che dà alla testa, anche se un po di nausea te la dà a forza de colpi di scena. Da un’idea di James Cameron, girato dall’attuale ex-moglie, un film di fine anno coi fuochi d’artificio. Un futuro strano che pare domani, uno di quelli che te fa dì “Come me sento strano”…sicuramente sarà stato er vino.
EXTRA: Io al Nero d’Avola ho sempre preferito na Romanella.
Mklane
Ti è piaciuta la recensione? Seguici anche su Instagram e Facebook

 
		
Lascia un commento