
Dopo aver battuto in terra sovietica il pugile russo Ivan Drago (Dolph Lundgren), Rocky Balboa (Sylvester Stallone) rientra in America con sua moglie Adriana (Talia Shire) e suo cognato Paulie (Burt Young). Ad aspettarlo però, oltre all’ affetto della gente, c’è una bruttissima sorpresa: suo cognato, credendo di firmare una proroga della dichiarazione dei redditi, ha invece sottoscritto una procura in favore del suo commercialista a nome di Rocky. Il risultato è che i tre, più il figlio della coppia Robert Balboa Jr. (Sage Stallone), si ritrovano sul lastrico.
Rocky accetta quindi di fare da allenatore a Tommy Gunn (Tommy Morrison), un giovane e sconosciuto pugile in cui Rocky si rivede. Lo porta nella sua vecchia palestra e lo prepara per poter sfidare il campione dei pesi massimi trattandolo come un figlio…togliendo attenzioni a Robert.
Senza giri di parole: questo sequel non ha motivo di esistere.
E se solo penso che dopo questo azzardo (sia di Stallone che dei produttori) abbia preso vita addirittura un altro sequel…mi sale il Leonida di 300 e strillerei a pieni polmoni “QUESTA…E’…MERDAAAAA!!!”.
Potrò sembrare esagerato, poco obiettivo, a tratti crudele…ma se a scriverlo è praticamente uno che ha mezza schiena con tatuato un mezzo busto del primo Rocky, qualcosina varrà il mio pensiero…o no?
Non so (oltre a vagonate di soldi ovviamente) che cosa abbia spinto Stallone a rimettersi davanti al PC e scrivere un ennesimo e superfluo capitolo di una saga che era già stata spremuta fino all’ osso con ben tre sequel, ma a voler cercare di non essere proprio del tutto infami su questo film (e a provare a salvare SOLO lui), credo che Stallone abbia provato in tutti i modi a dimostrare la sua riluttanza verso questa operazione: prima di tutto ha rifiutato di occuparsi della regia e di concentrarsi soltanto sulla recitazione (magari anche per levarsi qualche responsabilità in caso di fiasco) e poi si è visto imporre una modifica sostanziale sul finale della sceneggiatura che aveva presentato, poco prima dell’ inizio delle riprese…infatti Stallone aveva previsto che il film terminasse con la morte del personaggio di Rocky per mano di Tommy Gunn, durante il loro incontro a mani nude in strada. Pare che i produttori lo abbiano messo davanti ad un Out-Out senza possibilità di mediazione.
Nemmeno provare a dare un’ impronta “nostalgica” alla trama, con il ritorno alle musiche di Bill Conti, l’ inserimento di flashback continui e addirittura le apparizioni di Mickey (Burgess Meredith), riescono a dare linfa vitale alla giostra vista e rivista del protagonista che viene prima spogliato di tutte le sue certezze e che poi risale la china e arriva ai titoli di coda scrollandosi di dosso tutto il letame che gli hanno lanciato.
Perché Sly? Perché? E soprattutto perché l ‘hai rifatto ancora???
Alessandrocon2esse
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