
Philadelphia. Adriana (Talia Shire) è morta e Rocky (Sylvester Stallone) passa il suo tempo fra una seggiolina al cimitero a chiacchierare con la defunta moglie ed il suo ristorante di cucina italiana, dove intrattiene gli ospiti con racconti e aneddoti sul suo trionfale passato.
Suo figlio Robert (Milo Ventimiglia), vissuto da sempre sotto l’ ingombrante ombra del padre, lo tiene a distanza con la scusa dei troppi impegni di lavoro. L’ unico ad essere rimasto al suo fianco è il cognato Paulie (Burt Young), il quale prova costantemente a riportarlo alla realtà, ma Rocky non riesce a staccarsi dal suo passato e i suoi ricordi.
Viene proposta in TV una simulazione al computer di un incontro fra l’ attuale campione dei pesi massimi Mason “The Line” Dixon (Antonio Tarver) e lo stesso Rocky. L’ esito da vincente Rocky ed il risultato rende furioso il campione attuale e desta curiosità nel pubblico.
I segnali sono chiarissimi: Regia, Soggetto, Sceneggiatura e Ruolo del Protagonista portano tutti il nome di Sylvester Stallone. Al buon vecchio Sly, dopo sedici anni, non è ancora andato giù il finale di quell’ inutile Rocky V che avrebbe dovuto chiudere con il botto una vincente saga durata trent’ anni.
I presupposti in realtà ci sarebbero tutti, poiché nel 2006 si faceva fatica a capire dove finiva Stallone e cominciava Balboa e viceversa. L’ uomo ed il personaggio erano praticamente sovrapposti: entrambi avanti con l’ età, stanchi e reduci da successi del tutto insperati, ma soprattutto incatenati l’ uno al passato dell’ altro.
Il film infatti parte benissimo e per tutto il pubblico in sala (me compreso) è un continuo viaggio fra flashback, ricordi, luoghi e citazioni del “Best of” della saga…il tutto immerso in una malinconica cornice che, al limite dell’ eresia, ricorda il Rocky del ’76.
Il passo falso, anzi falsissimo, arriva quando Stallone decide di far tornare sul ring Rocky…perdendo ogni scusante. Contro (a mio modesto parere) l’ avversario più anonimo che si sia mai visto, non solo all’ interno della saga, ma in tutte le pellicole cinematografiche incentrate sulla Boxe.
Ci avevo veramente sperato, soprattutto dopo la cocente delusione del precedente film. Ero arrivato al cinema il primo giorno di uscita nelle sale e nemmeno il Sold Out della sala mi aveva fermato: ho acquistato un biglietto per Step Up (lo so…me ne vergogno), ho varcato i tornelli del controllo biglietti e mi sono intrufolato nella sala dove proiettavano invece Rocky Balboa. Ho trovato un posto libero a centro fila e mi sono fermato sulle scale aspettando i titoli di testa, sperando che il possessore del biglietto di quel posto fosse in forte ritardo. Appena finiti i Trailer mi sono seduto ed ero anche pronto a litigare se si fosse presentato qualcuno a film iniziato…fortunatamente la stessa maschera ha pensato bene di allontanare il tizio (che io vedevo con la coda dell’ occhio) che, appena ha provato a passare davanti ai primi due seduti sull’ esterno della fila, ha cominciato a ricevere invettive da tutti quelli seduti.
All’ uscita dalla sala ero arrabbiato…forse più della precedente volta sedici anni prima. Deluso dal film, delusissimo da Sly e disgustato dal doppiaggio italiano (un vero strazio). A rincuorarmi il solo fatto di non essere l’ unico. Paradossalmente, insieme a tanti altri “speranzosi nostalgici”, avrei preferito alleggerire le scene e ricevere uno schiaffone dritto in faccia dallo Stallone autore…che comunque con i dialoghi si è sempre comportato dignitosamente ed infatti un paio di frasi le regala anche in questo episodio e ce le regala quasi sempre Paulie: “Se vivi per tanto tempo in un posto, alla fine diventi quel posto” e “Rocky…Adriana ti ha mollato”, ma restano comunque poca carne su un fuoco che viene spento troppo presto da quella parodia di un incontro di boxe.
Alla fine ti si vuole bene comunque Sly, perché come dici tu “Fighters Fight, Right?”. Ci hai provato…come sempre. D’ altra parte se ogni pugile conoscesse il numero di incontri da affrontare con dignità a sua disposizione, si fermerebbe sicuramente al penultimo.
Alessandrocon2esse
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