
Il successo ottenuto da Arancia meccanica, pellicola del 1971 scritta, prodotta e diretta da Stanley Kubrick, fu dovuto anche all’abnegante apporto di Malcom McDowell per il ruolo di Alexander “Alex” DeLarge.
Il regista dichiarò di essersi innamorato di McDowell dopo averlo visto recitare in If… di Lindsay Anderson e di aver sempre pensato solo a lui, come interprete ideale per il suo protagonista.
Di idea diametralmente opposta furono le dichiarazioni dell’attore che, in primis, confessò di non avere la minima idea di chi fosse Kubrick prima del provino, al punto di scambiarlo per Stanley Kramer (regista di Vincitori e vinti e Indovina chi viene a cena?) e non si vergognò poi di definirlo come “Un uomo privo di umanità che usa i suoi attori per i suoi fini”.
Lavorare in Arancia meccanica non fu infatti una “vacanza” per McDowell. L’attore britannico si dimostrò disponibile a tutte le folli richieste di Kubrick che, per il suo film, richiese un assoluto realismo.
Oltre ad incrinarsi due costole durante la rappresentazione di una delle tante risse presenti nella pellicola, McDowell rischiò seriamente la vista durante la scena della “Cura Ludovico”, girata con dei reali uncini infilati nelle palpebre: Craig Hunter, l’attore che interpreta il Dott. Alcott, versava realmente del collirio negli occhi di McDowell ogni 12 secondi e, della scena, furono girati più di 50 “Ciak”.
Al termine della giornata di riprese, cominciò ad avere grossi problemi alla vista e, dopo essersi recato in ospedale, gli fu diagnosticata una lesione della cornea e prescritto l’uso di morfina per il dolore.
Riuscì a tornare sul set solo dopo un paio di settimane e, al suo rientro, Kubrick lo obbligò a rifare un’altra ripresa della stessa scena, perché necessitava di un’ulteriore inquadratura.
Dal giorno successivo alla promozione del film, i due non hanno mai più avuto nessun tipo di rapporto.
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