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Il talento di Mr. C (2022) di Jonhdoe1978

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Il talento di Mr C Interna

L’antica questione sulla valenza della qualità attoriali di Nicolas Cage è uno di quelle che non si risolverà mai. Ci sarà sempre chi penserà che è un grandissimo attore, come il sottoscritto, e chi lo riterrà un mezzo raccomandato che ha una sola espressione. Questa considerazione è, a mio avviso, indispensabile per porsi nella corretta posizione di spettatore per vedere Il talento di Mr. C (titolo italiano che non rende giustizia a quello originale: The Unbearable Weight of Massive Talent) e questo perché il film non è altro che la grottesca esasperazione di tutto quello che è stato e che rappresenta l’attore californiano. In pratica, se ami Cage riuscirai ad immergerti nella storia o, al contrario, la troverai ridicola e inutilmente auto referenziata.
Come detto, io faccio parte della prima schiera e quindi le mie riflessioni sono evidentemente una conseguenza.

La prima domanda da porsi è: perché mai fare un film su Nicolas Cage con Nicolas Cage? E ancora, perché scegliere un ibrido tra realtà e finzione e non, come molti auspicavano, solo la prima?
La risposta al primo quesito, a mio avviso, trova la sua risposta nell’incipit di questo articolo: non c’è nessun attore che ha creato e crea una divisione cosi netta come lui e questo, ovviamente, porta discussioni e approfondimenti. Ed era corretto, sempre per chi scrive, che ci fosse un misto tra follia ed esaltazione e che, e qui rispondo alla seconda questione, si mischiasse la sua storia a qualcosa di cinematografico, la sua vera casa. Una semplice didascalia non gli avrebbe reso giustizia e, allo stato attuale, non avrebbe neanche avuto senso. Invece, questo mix tra passato e presente, tra auto prese in giro ed autoesaltazioni e autodepressioni con sullo sfondo una pseudo spy story, non solo appassiona e diverte ma da ancora più linfa e “giustificazioni” a chi appunto, crede nelle qualità di Cage.

Uno degli aspetti che colpisce in questo film è il modo con cui l’attore si autodenuncia e, in qualche modo, risponda alle continue critiche che gli sono piovute addosso negli anni mostrando cosi un bellissimo contrasto tra umanità ed esaltazione. Da un lato infatti, dice che è un uomo e che quello dell’attore è il suo lavoro e quindi non è che può rifiutare i ruoli e dall’altro continua a esaltarsi con quello che poi è il mantra di tutto il film: Nick fotttttutoooooooooo Cage. Anche la comparazione tra quello che è, la barba tinta è inarrivabile, e quello che era, il suo alter ego alla Il ladro di Orchidee è esilarante, è un gioco sottile che rende omaggio ai suoi estremi caratteriali. In pratica, lui sa benissimo che è un tipo che vaga da un bivio all’altro e non lo nasconde o mitiga, lo dice e basta.

Altro punto di forza, al regista e alla considerazione generale dell’attore ci torneremo, è il connubio perfetto raggiunto con Pedro Pascal. Il loro affiatamento e alchimia è incredibile e crea momenti di puro spasso emozionale. La prima scena sulla scogliera, parafrasi della figura attoriale, è meravigliosa e, non posso non dirlo, geniale.

Ovviamente non è tutto oro e esiste, in questa ottima intenzione, un ma: la storia inventata. Tra la parte centrale e quella finale, infatti, non può non evidenziarsi un momento di stanca che, anche se poi ripreso nella parte finale, pregiudica parzialmente il contesto generale. L’impressione è che si sarebbe dovuto, come fatto per 40 minuti abbondanti, a spingere sull’acceleratore rendendo, o da una parte o dall’altra, ancora più paradossale la situazione. Ovvio che questo è e rimane una considerazione personale.

Ma veniamo al regista e cosa ha chiesto a Cage. Che Tom Gormican ammiri e ami Nick appare evidente. Come d’altronde appare altrettanto evidente che gli ha detto una cosa sola: fai te stesso e fallo come ti pare. Certo, poi ci ha aggiunto particolari personali, la maglietta del Napoli è inarrivabile, ma che abbia delimitato solo strada e che poi gli abbia detto traccia la rotta, è abbastanza evidente.

Scivolando verso la conclusione, c’è tutto Cage in questo film? La mia risposta è si. Ci sono le sue debolezze, alcool compreso, le sue paure di essere dimenticato, non lo accetterebbe mai, la sua passione per il cinema, al limite del maniacale, e il suo considerarsi un’icona del settore. Tutto sanno che egli si autoesalta in continuazione, ma sanno altrettanto come lui dia sempre tutto per qualsiasi progetto, anche quello che evidentemente è di basso livello. In The Unbearable Weight of Massive Talent (non si può ripetere di nuovo il titolo italiano) rispecchia tutte queste caratteristiche e lo fa con un’intelligenza e, in molte parti, con un acume elevatissimo e intelligentissimo. E’ ovvio che tutta la storia, e relativo giudizio, deve essere preso nel rispetto del genere e soprattutto, per il fine e il messaggio che regista e appunto, Cage volevano dare. E sotto questo punto di vista, il risultato è stato abbondantemente raggiunto.
Chiudo, visto che ne ho poste molte in queste righe, con una domanda: avete mai visto Paddington 2?

Jonhdoe1978

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Il talento di Mr. C

Il talento di Mr. C
7

Valutazione Complessiva

7.0/10

SCHEDA

  • Regia: Tom Gormican
  • Anno: 2022
  • Durata: 109'
  • Genere: Commedia/Grottesco/Biografico

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