• Passa al contenuto principale
  • Skip to secondary menu
  • Passa alla barra laterale primaria
Cineastio

Cineastio

⭐ Recensioni Film e Serie Tv

  • Home
  • Che cos’è Cineastio
  • Film
  • Serie Tv
  • Animazione
  • Recensioni
  • MICA LO SAPEVO…
  • Eventi e News
  • Contatti
  • I nostri Partner

Dune – Parte Due (2024) di Jonhdoe1978

Contrassegnato con: Dune - Parte Due, Dune - Parte Due Recensione, Recensione Dune - Parte Due

Dune - Parte Due Interna

Con i se e con i ma, come ormai sappiamo tutti, non si arriva da nessuna parte, ma (di nuovo) viene spontaneo chiedersi se i continui rinvii sull’uscita di questa seconda parte di Dune (dei vari scioperi di sceneggiatori e attori sappiamo tutti) abbia portato o no benefici alla produzione. In pratica, il tempo in più è stato sfruttato oppure il risultato sarebbe stato lo stesso? Ovviamente, non sapremo mai la verità, ma la domanda vista la maggiore attenzione a ogni particolare presente in questo secondo capitolo è nata spontanea. Questo, sia ben chiaro, non vuol dire che il primo ne sia sprovvisto (il valore intrinseco era già altissimo), ma di certo in Dune part 2 il livello complessivo, narrativo e visivo, si è alzato raggiungendo, di conseguenza, la magnificenza.

Detto questo, l’impressione che ho avuto è di un cambio di passo programmato. In sostanza, Denis Villeneuve, durante la stesura della sceneggiatura, che c’è da dire è molto fedele al libro, alcune licenze erano prevedibili e comunque aggiungono non tolgono, aveva ben chiaro sin da subito che sarebbe servita una prima parte quasi introduttiva e poi una seconda evolutiva e per certi versi, maggiormente dinamica. A conferma di questa impostazione, Dune parte 2 ha, infatti, approfittato della concettualità e del misticismo di Dune parte 1 potendo cosi permettersi degli scivoli visivi e appunto, dinamici, più continui. Questo ha comportato, e arriviamo al cuore di tutto, che l’immensità visiva presente in questo film fosse sempre intrisa di significato e anima e mai fine al solo valore estetico. La grande trappola nella quale una produzione del genera poteva incappare, infatti, è proprio lo specchiarsi esageratamente dietro la meraviglia degli occhi senza riuscire veramente a entrare nel cuore. Che proprio questa trappola, con la combinazione dei due elementi, sia diventata poi la sua forza la dice lunga sul livello ottenuto e soprattutto sulla componente umano/sentimentale raggiunta. Parliamoci chiaro, quello che a cui il libro mirava e che Linch per tutti i motivi che sappiamo non è riuscito neanche ad avvicinarsi, oltre alle varie questioni ambientali, era il valore sociale dell’ideologia, di come le credenze abbiano un ruolo fondamentale nella vita di un popolo e che, non sempre, qui c’è molto della parola speranza, siano pura fantasia. Certo, per raggiungere l’obiettivo ha dovuto in qualche modo elevare il protagonista a qualcosa di mistico/evolutivo, una sorta di coscienza cognitiva elevata, senza però, e qui il film ce lo dice meravigliosamente, perdere di vista le stigmate umane.

Quale sviluppo di questo discorso, quello che rapisce di Dune parte 2 è proprio l’anima della situazione, quel connubio immenso che si crea tra materialità e spiritualità. Anche l’amicizia e soprattutto, l’amore di incastrano in questa impostazione, risultando cosi ancora più coinvolgenti e intensi. Il rapporto tra Paul e Chani è intriso di simbologia e si sviluppa in almeno tre fasi: il sogno e in qualche modo l’idolatria d’immaginazione (che riguarda il primo film), la simbiosi emotiva con l’aggiunta della corporalità e, infine, l’apologia del sacrificio e il sentimento come eternità al di la della vicinanza. Sembra quasi paradossale ma l’ultima fase, seppur narrativamente conosciuta, mi ha fatto pensare (ovviamente l’attrice ha aiutato) alla situazione Spider Man e al detto che da grandi poteri derivano grandi sacrifici. Rimanendo in tema Zendaya, allargandolo dopo al cast in generale, non c’è dubbio che elle sia una delle attrici più intense del momento. La pesantezza del suo personaggio, quasi fosse un’antagonista al protagonista e non un co-protagonista, in questa seconda parte si sente e anche molto. La sensazione è che, in questo momento, per starle accanto sullo schermo bisogna avere una “poderosità” scenica importante, rischio di sparire o passare decisamente in secondo piano. Timothée Chalamet (nome che non imparerò mai a pronunciare bene, ma è un problema mio) ha dimostrato di avere tale presenza associata, in maniera sorprendente, a una capacità camaleontica importante. Sino ad ora i suoi ruoli, compreso Dune Parte 1, erano monocorde: iniziava con una personalità e terminava con la stessa. Qui, invece, a switchato spesso, passando da innocente e altruista a duro e feroce con facilità straordinaria. Stessa capacità che ha dimostrato Rebecca Ferguson. Il suo è un personaggio, quello della madre di lui, affascinante e contrastante. Non si capisca mai se sta da una parte o dell’altra della barricata, buoni o cattivi per intenderci, ed è esattamente quello che doveva trasmettere. Ampliando ancora il discorso, l’impressione è che ogni personaggio sia interpretato esattamente da chi doveva, straordinario e sorprendente per esempio Austin Butler, e questo mostra l’alchimia generale che si è creata tra tutte le componenti in gioco.

Nomine obbligatorie per Greig Fraser e Hans Zimmer, autori rispettivamente di fotografia e colonna sonora. Li cito insieme perchè sono profondamente convinto che in qualche modo siano andati di pari passo: dove c’è l’esaltazione dell’occhio arrivava la tempesta del suono e tutto cosi è diventato grandioso, elevato, bellissimo.

Riannodando i fili, Dune Parte Due è un meraviglioso viaggio visivo e emotivo, la fantasia non si ferma mai esattamente come la predisposizione a capire ed immedesimarsi. Villeneuve è riuscito, quindi, in quello che in molti hanno pensato e nessuno è riuscito: rendere epico un racconto che per molti anni è stato il padre bastardo della gloria. Come si sa, proprio le storie ambientate del Dune libro sono state l’ispirazione (e qualcosa di più) per la realizzazione di Star Wars (le similitudini sono abbastanza evidenti, prima tra tutte la ribellione) e nonostante questo la sua fruibilità e conoscenza non è mai uscita da un confine ben definito. Questa produzione scompaia questo assunto, rendendo quindi il racconto (forse non farà la stessa strada storica) un qualcosa di facilmente identificabile e per certi tratti di uno.
Accanto a questa meravigliosa opera visiva e emotiva però si nasconde, almeno dal mio punto di vista, un piccolo ma. Se non avete visto il film, fermatevi.
Mentre per il primo film ero preparato a una non fine, qui, mi ha colto un po’ di sorpresa. Certo, con un po’ di fantasia si potrebbe dire che l’obiettivo Eletto/ribellione/vendetta/giustizia è stato raggiunto, ma di certo questo non era l’obiettivo. L’intenzione è, come da dichiarazione, di fare un terzo film che poi altro non è che la riproposizione dell’altro libro di Frank Herpert Il Messia di Dune. Per carità, la cosa può anche funzionare, ma quello che mi preoccupa è che ancora non è nemmeno in cantiere e, a mio avviso, far passare troppo tempo (anche per l’aspetto fisico dei protagonisti) sia un errore imperdonabile. Non posso nascondere che la scelta dell’impostazione della fine ha fatto scendere di qualche punto percentuale il mio giudizio, si poteva armonizzare meglio, che altrimenti, meritatamente, avrebbe sfiorato il gradino dell’eccelso.

Jonhdoe1978

Ti è piaciuta la recensione? Seguici anche su Instagram e Facebook

Potrebbe interessanti anche Dune – Parte Uno

Dune - Parte Due

Dune - Parte Due
8.6

Valutazione Complessiva

8.6/10

SCHEDA

  • Regia: Denis Villeneuve
  • Anno: 2024
  • Durata: 165'
  • Genere: Fantascienza/Azione/Drammatico/Epico

Interazioni del lettore

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Barra laterale primaria

cineastio

cineastio

cineastio

cineastio

cineastio

cineastio

Mica lo Sapevo

  • HOME

  • FILM

  • SERIE TV

  • ANIMAZIONE

  • RECENSIONI

  • MICA LO SAPEVO…

  • CONTATTI

Leggi L'informativa privacy - Cookies Policy (UE)
COPYRIGHT 2019 by Cineastio

Cineastio
Gestisci Consenso Cookie
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
  • Gestisci opzioni
  • Gestisci servizi
  • Gestisci {vendor_count} fornitori
  • Per saperne di più su questi scopi
Visualizza le preferenze
  • {title}
  • {title}
  • {title}