
Per girare I predatori dell’arca perduta nel 1981, Indiana Jones e il tempio maledetto nel 1984 e Indiana Jones e l’ultima crociata nel 1989, Steven Spielberg ha utilizzato veri serpenti, insetti e topi.
Oggi probabilmente, si realizzerebbe tutto in computer grafica, ma il fatto che Harrison Ford (contrariamente al suo personaggio) non avesse paura e/o ribrezzo nei confronti di questi animali, diede la possibilità al regista di poter girare le scene senza ricorrere ad alcun espediente.
Ciò che riuscì a mettere K.O. il cappello Fedora più iconico di tutta la storia del cinema e, praticamente, tutti i restanti interpreti e membri dello staff tecnico durante le riprese del primo capitolo della saga, fu l’Helicobacter presente nell’acqua della Tunisia, località scelta per rappresentare l’Egitto per questione economiche.
E’ ormai conosciutissimo l’aneddoto che racconta della modifica della celebre scena in cui Ford spara al guerriero che lo minaccia con una spada. Inizialmente la scena prevedeva un duello “ad armi pari”, ma proprio a causa del batterio Ford necessitava dell’uso del bagno ogni dieci minuti e decise quindi di utilizzare la pistola, impossibilitato a poter girare la scena come previsto. Spielberg amò così tanto l’effetto comico e inaspettato, da lasciarla nel montaggio finale.
Anche John Rhys-Davies, l’attore gallese che interpretava Sallah, ha raccontato di come durante le riprese abbia dato sfogo a certe “necessità fisiche” sotto gli occhi di tutta la troupe, senza preoccuparsi dell’imbarazzo pubblico.
L’unico ad essere uscito incolume dall’intossicazione da Helicobacter, pare sia stato proprio Spielberg, nutrendosi per mesi esclusivamente per mesi di lattine di cibo in scatola provenienti dall’America.
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