
Nel processo creativo de Il Signore degli Anelli – Il ritorno del re, l’evocativo personaggio dell’orco è stato plasmato con cura per rispecchiare una figura ben nota: Harvey Weinstein.
La scelta di attribuire a quest’essere oscuro le fattezze del controverso produttore fu una decisione diretta di Peter Jackson, mosso dall’intento di esprimere un certo dissenso nei confronti di colui che, durante la produzione del primo film della saga, deteneva i diritti per la trasposizione cinematografica del capolavoro di J.R.R. Tolkien.
La richiesta eccentrica di Weinstein fu di comprimere l’intera epopea in un unico film di sole due ore e mezza, un’idea a cui il regista si oppose fermamente. Di fronte a questa opposizione, il produttore fece una minaccia diretta, annunciando la possibilità di affidare la pellicola a Quentin Tarantino.
Il prosieguo della storia è noto: Jackson non solo rimase saldamente alla guida del progetto, donandoci una delle saghe cinematografiche più epiche, ma emerse anche come uno dei registi più acclamati della storia del cinema. Nel frattempo, Weinstein ha scontato una pena di 23 anni di carcere per accuse di molestie sessuali, trasformandosi nel noto “Orco di Hollywood” che è oggi.


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