
TITOLI DI TESTA: li mortè!
TRAMA: questa è la storia de n’cimitero blasfemo, pieno de zombi, gatti e qualche crisantemo. Uno di quei film di cui ignoravo l’esistenza, fino a quando quella bestia di Jonhdoe1978 non mi ha regalato il dvd dicendomi “un misto tra C’è Posta per Te e Love Actually”…e chi sono io per non apprezzare una commedia romantica tratta dall’ennesimo libro di Stefanino King.
Luigi è un dottorino che siccome è dottorino lo mandano in una cittadina americana dell’entroterra campano, insieme alla moglie Rachele e ai figli Ellie e Giggietto. Tempo di trovare una casetta di campagna nei pressi di un antico cimitero indiano e il film può iniziare.
Il brutto, è che apparte il cimitero, davanti a casa ce sta l’imbocco della Roma-L’Aquila e non ve dico gli incidenti ogni giorno! Tant’è che davanti agli occhi di Luigi more un poraccio che je se ripresenta sotto forma di zombie dicendogli “Devi testimonià o nun pijo i sordi de l’assicurazione!”. Purtroppo Luigi è talmente duro d’orecchie che pe fallo cagà sotto je fà “E comunque nun hai fatto n’affare a pijà sta casa!”.
Stessa strada, stesso incrocio e altro morto, dato che more pure un gatto. Così er vicino decrepito de Luigi je dice che pe fallo risorge lo deve d’andà a seppellì ar cimitero indiano, seconda lapide a destra. Mò ho capito che li gatti c’hanno 7 vite ma se vede che quello nun l’aveva finite tutte e te riesce dalla tomba. Sarà ma i bambini di casa notano qualcosa di strano: il gatto s’incazza quando gli danno la Whiskas (e vorrei vedè), piscia nel cesso, al posto delle fusa molla dei forti rutti e non si lecca più le palle come una volta. Mettemoce pure er fatto che Rachele comincia a raccontà ar marito de la sorella morta e diversamente obesa…insomma, la piccola Ellie è l’unica ad andarsene perchè tira n’ariaccia.
Per fortuna non tutto il male viene per nuocere, e infatti una mattina che saranno state le 4 di pomeriggio, quello scemo di Giggietto se mette a giocà con l’aquilone sul Raccordo e vola pe aria pe poi finì sotto terra. Come dice Leopardi “salta Giggietto e torna Gigino” perchè Luigi, non accettando che il figlio rompipalle è morto e allora per fortuna che te lo sei levato dalle balle, sotterra pure lui e quello resuscita ancora più fijo de na mignotta.
Spanza er vecchio decrepito perchè gli ricordava troppo il Frankenstein della serie televisiva I Mostri, accoppa la madre perchè jè sempre stata sullo sterno, fino a quando il papà nun lo fà fori perchè c’aveva un tajo de capelli orrendo. E alla fine t’arriva pure o zombie che je fà “damo fuoco a sta casa perchè cor Cid ancora nun ho visto na lira!”.
TITOLI DI CODA: un filmetto che avrebbe dovuto girare un certo George A. Romero, tiratosi indietro perchè aveva capito che quel gatto nero avrebbe portato rogne. La regista Mary Lambert si trova a dirigere un film senza virtuosismi ma dove situazioni e personaggi nun te fanno chiude occhio, soprattutto Giggietto e la sorella diversamente obesa…per non parlare del finale, l’unico che se merita Luigi perchè in fondo è un mezzo brocco e gli sta bene così.
EXTRA: talvolta i film risorgono…e infatti hanno fatto pure il seguito.
Mklane
Ti è piaciuta la recensione? Allora facce er favore e seguici anche su Instagram e Facebook


Lascia un commento