
“L’ibrido è un individuo generato dall’incrocio di specie diverse che differiscono per più caratteri e anche, non in senso scientifico, un organismo, reale o di fantasia, spesso con caratteristiche mostruose, che coniuga le peculiarità di due esseri anche completamente differenti” (Cit. fonte Wikipedia).
Il film inizia esattamente dal momento in cui finisce il primo, dal corpo esanime del Predator esce un Alien, non uno “normale” però, ma uno con caratteristiche particolari, una via di mezzo tra le due specie e quindi molto più forte e resistente. Gli altri Yautja dell’astronave, non essendo a conoscenza che il corpo del loro simile sia stato contaminato, sono presi di sorpresa e nel tentativo di ucciderlo, danneggiano la stessa nave spaziale che precipita sulla terra.
Prima o poi doveva capitare che qualcuno avesse la malsana idea di girare un film con gli Xenomorfi a spasso sul nostro pianeta, la tentazione era troppo forte come altrettanto sicuro era il fallimento.
Dopo il successo di pubblico (assolutamente inspiegabile se non per mera curiosità) del primo Alien Versus Predator la Twenty Century Fox, casa editrice dei diritti, ha quasi subito aperto un tavolo alla ricerca di progetti adatti al suo sequel, nell’ovvio tentativo di cavalcare immediatamente l’onda emotiva generata. Il compito è stato affidato ai Fratelli Strause, noti ai più per gli effetti speciali realizzati in moltissimi film che per le loro doti di regia, dei quali erano praticamente dei novizi, e a conti fatti hanno confermato che la loro vera specializzazione rimane la prima.
Il film, le cui premesse erano per quanto mi riguarda molto deboli, ha da subito avuto però, il pregio, come detto, di continuare esattamente da dove si era lasciato evitando quindi, altri voli assurdi e senza nessuna logica, e soprattutto ha avuto la decenza di scegliere una storia lineare e che può essere vista anche a prescindere degli altri capitoli. Non si è cercato quindi a tutti i costi uno sviluppo articolato allo scopo di sorprendere, ma un percorso più semplice con poche sorprese e tanta azione. Detto questo, il livello della pellicola è pressochè lo stesso del suo predecessore e quindi di molto al di sotto della decenza. Gli Xenomorfi che continuano a riprodursi ogni due/tre minuti quasi fossero dei Gremlins dopo mezzanotte e un singolo, povero ed eroico Predator (in un pianeta pieno di abitanti uno solo ha capito la gravità della situazione e parte per risolverla) che spara in continuazione ad ogni cosa si muova, uccidendo e distruggendo a prescindere. Di buono, almeno c’è che è tornato cattivo e senza scrupoli e non il cavaliere altruista e improponibile del primo capitolo.
In testa parlavamo di Ibrido, devo essere onesto l’idea nel suo insieme, un PredAlien, non è neanche cosi sbagliata, una specie di Re degli Alien come rappresentazione antagonista della classica Regina, è il suo sviluppo che risulta avvilente e sconcertante.
Solo dire che riesce ad impiantare, utilizzando la sua seconda mandibola, più esseri direttamente nel ventre di donne (solo ed esclusivamente già in dolce attesa) e che in pochi minuti sono pronti per uscire e iniziare la loro opera di distruzione è imbarazzante, portarlo sullo schermo diventa quasi comico. E’ stata una scelta completamente senza senso, una caratteristica assolutamente inventata e che non ha motivo di esistere. L’ibrido nella sua concezione generale, ha proprio come specificità quella di avere alcuni elementi delle varie razze da cui nasce oppure una somma delle stesse e non delle nuove, che non appartengono neanche lontanamente ai “genitori”.
Anche in questo caso, come nel film precedente, è stato gestito malissimo il tempo, tutta la storia si sviluppa in 36/48 ore e, nonostante questo, alla fine ci troviamo di fronte a decine e decine di Aliens e non solo nati ma che hanno già finito la loro crescita e il loro sviluppo. Nelle giuste proporzioni, almeno per quelle che i padri di questi Esseri ci hanno insegnato, è come se subito dopo la nascita, un uomo si ritrovasse in poche ore ad avere 8 anni. Ora, capisco come fosse necessario a livello narrativo stringere i tempi ma cosi è presto raggiunto il ridicolo, si distrugge completamente, come detto, la caratteristiche peculiari della sviluppo degli Xenomorfi: uovo, ospite, tempo di germinazione, nascita e crescita. La gestione degli scontri a fuoco è altrettanto debole e poco credibile, un paio di fucili a pompa riescono a tenere a bada almeno 10 Aliens contemporaneamente, i quali quasi si nascondono davanti a cotanta artiglieria, mentre sembrano rappresentate meglio le lotte tra le due specie. Gli effetti speciali, in controtendenza a tutto il resto, si confermano veramente di alto livello e che rimangano, come nel primo capitolo, una flebile luce nel buio, un fiore nel cemento.
Ci troviamo di fronte, di nuovo, a un puro lavoro di marketing intento a monetizzare il più possibile dei personaggi già avviati e questo a prescindere da qualsiasi contenuto o approccio artistico. Il taglio rimane quello da storiella anni ’80 condita da qualche immagine horror molto spesso neanche troppo convincente. Credo e spero, che questa saga nella saga abbia terminato il suo percorso di vampirismo, e che l’attenzione della casa editrice, dei registi e degli sceneggiatori si rivolga verso altri soggetti, magari il risultato sarà comunque pessimo ma almeno sarà originale.
Jonhdoe1978
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