TITOLI DI TESTA: why always me?
TRAMA: nella vita possono capitare dei momenti bui, alcuni dolorosi e così neri che se non hai pagato la corrente è difficile non prendere gli spigoli. Ma prima o poi arriva sempre uno spiraglio di luce, una speranza che ci fa sperare o non si chiamerebbe speranza. Questo film narra uno spaccato, ma che dico, una crepa della vita di uno dei calciatori più amati dalle italiane: Mario Balotelli.
Una sensibilità, un savoir faire, una padronanza del linguaggio che come fai a non amarlo! La pellicola fa emergere appieno tutti i suoi lati migliori, soprattutto il profilo sinistro con il quale non sembra così scemo, senza trascurare il suo amore ritrovato per il calcio, perchè dopo averne presi parecchi al culo decide di tornare a darli al pallone. Ma andiamo con ordine…
Mario ormai pensa solo a li cavalli delle auto, alle cavalle da farci entrare dentro e a comprasse vestiti solo pe fasse dì quanto nun ce capisce de moda. Tant’è che dopo l’ennesimo buffetto dato in campo, cosa che recherà all’avversario di turno una rottura del crociato, setto nasale deviato e alluce valgo, viene messo fuori squadra poichè giudicato “diversamente violento”.
Un fatto che cattura l’attenzione dei media, roba che ormai ne parlano pure a Palmi, cittadina dove abita Rocco Papaleo a cui viene la strana idea di ingaggiarlo. Mica pe faje fà le pulizie di casa (per quelle c’è sua figlia) ma per farlo giocare nella sua squadra del cuore. Così inizia una colletta pe tutto il paese, e tra lo stupore della gente, Mario accetta la proposta solo per dimostrare che lui è pronto a cambiare, a diventare un uomo diverso perchè “mica c’ha il culo nella Nutella”.
Neanche il tempo di arrivare che grazie ai suoi modi amorevoli andrà subito sul cazzo a tutta la squadra, allenatore compreso. Poi sarà l’aria di Palmi, la struncatura con le verdure, la ‘nduja nel caffè e Mario troverà presto la sua redenzione. Grazie ai suoi piedi di fata aiuterà una squadra di scappati di casa a trionfare in campionato, e grazie alle sue parole dolci abbinate a doti da psicologo, farà capire a Rocco Papaleo che a sua figlia non gli piace il cazzo.
Una favola moderna dove per una volta l’uomo nero non è il cattivo…è solo Mario Balotelli.
TITOLI DI CODA: una pellicola leggera e divertente, dove il calcio diventa il contorno perfetto per redimere la propria vita nei minuti di recupero. Funziona tutto bene e si passa del tempo piacevole tra campi di provincia, personaggi sopra le righe (l’allenatore meriterebbe una mini serie tutta per lui) e inquadrature alla Holly & Benji che portano lo spettatore a fare il tifo per la Palmese. Perchè va bene essere tifosi di una grande squadra, ma talvolta sono le piccole favole calcistiche a riportarci sui campi di terra, quelli dove tutti ci siamo fatti male, quelli di cui ricordiamo tutti i falli che non ci hanno mai concesso. Un consiglio: se ti piacciono i film sulla pallavolo questo non è il film per te.
EXTRA: “io sto dialetto napoletano non lo capisco proprio” disse quello vicino a me durante un dialogo in calabrese.
Mklane
Ti è piaciuta la recensione? Seguici anche su Instagram e Facebook
Lascia un commento