TITOLI DI TESTA: Gioventù sbucciata
TRAMA: C’è stato un tempo in cui ho discusso con gli altri due di Cineastio, una discussione accesa da parole piene di sentimento. In pratica non volevano che toccassi un film che ha segnato del tutto la loro adolescenza, ma io non mi bagno con le loro lacrime e scrivo quello che voglio perché è ora che facciano i conti con il proprio passato.
Siamo a Roma, dopo Giulio Cesare ma durante Alemanno. Una città piena di piccioni, infatti ce ne stanno proprio due dove uno non vede l’ora de pijà la fava dell’altro.
Babi, diminutivo di Babi, a detta della madre un ingenua, a detta del padre manco per gnente. Na secchiona che frequenta Via Cortina d’Ampezzo, feste private, bunga bunga, ma che non la dà a nessuno perché “nessuno può metterlo a Babi in un angolo”.
Poi c’è Step, diminutivo di Stepano, a detta della madre e del padre boh perché se so lasciati e nun se sa che pensano der fijo. Un tipo sempre incazzato, con la paresi facciale che nun se capisce quanno ride e quanno piagne, l’unica cosa che lo fa sorridere (male) è il rumore della sua moto Peg-Perego…il clacson di gomma lo fa ridere a crepapelle. Si sente il più figo del pollaio, infatti ha tutti amici dai nomi strani e poco vegani: Pollo, Tacchino e Bresaola, con cui fa gare clandestine che manco Vin Diesel approverebbe.
Un giorno Babi, alla ricerca della fava, te becca er piccione Step e scoppia l’amore con la M maiuscola. Pur essendo Vergine a Step non gli frega nulla perché lui è Toro, così ci danno giù ovunque: bagni di Termini, Fontana di Trevi, in fila alle poste e finchè dura fa verdura.
Ma prima o poi anche la verdura si ammoscia. La famiglia di Babi non ci stà “Ma come fai a stà co uno co un nome così strano?” “Perché a me l’avete dato tanto normale?”. E a proposito de cose normali, durante una gara clandestina Pollo finisce dalla padella alla brace, non supera la cottura e more. Così la catena agroalimentare si blocca, la famiglia Amadori è in lutto, e a Babi je se ferma la digestione che nun digerisce più Step e lo mannà 3 metri sopra il cielo.
TITOLI DI CODA: Tratto da una storia finta di un libro vero. L’autore Federico Moccia è ritenuto una minaccia alla sicurezza nazionale al pari di Albano. Riccardo Scamarcio, nel ruolo di Step, ha avuto la sua consacrazione vincendo il David di Donatello, però quello di gesso per via delle sue espressioni scultoree. Se vuoi farti del male guardalo ma ricorda che di Babi ce n’è solo una…e nun recita qua!
EXTRA: Una mia ex mi ha mandato 3 metri sopra il cielo, lo schiaffo è stato parecchio forte.
Mklane
Ti è piaciuta la recensione? Allora facce er favore e seguici anche su Instagram e Facebook
Lascia un commento