TITOLI DI TESTA: vorrei vederci chiaro…
TRAMA: nella storia del cinema è pieno film dove prima del titolo si legge “Tratto dal libro di”, per non parlare di quelli “Tratto dal libro di Stephen King” uno che scrive pure mentre dorme. Purtroppo non tutte le ciambelle riescono con il buco perchè alcuni libri di Stefanino non sono così facili da trasporre, talmente pieni di roba che i suoi fan hanno sempre storto il naso…ma è normale se quello te scrive libri da 400 pagine, mica puoi mette tutto in due ore di film!
In questo caso, un raccontino breve si è trasformato in un film che se solo avesse avuto un po più di budget e qualche attore con la T maiuscola poteva rimanere nella memoria di molti, vuoi perchè il regista non è uno scemo (Frank Darabont, l’uomo dietro La Millemiglia Verde e La libertà ti può mettere le ali) e soprattutto perchè parla di un problema mica da niente: la nebbia in Valpadana.
Siamo nella Padura Padana, precisamente nel Maine. Ce stà David che fa er pittore, ma nun dipinge li muri bensì tutti quadri ispirati ai racconti de Stephen King. David, dato che vota PD, viene preso per il culo da tutti, persino dalla moglie. Roba che il giorno dopo una tempesta che je sfonda er garage, sarà proprio lei a mannallo a comprà gli assorbenti al supermercato, tant’è che pe sentisse meno cojone quello se porta pure er fijo.
Manco fa in tempo a entrà al supermercato che de fori t’arriva na nebbia fitta fitta. Er problema de la nebbia è na cosa terribile perchè dentro ce se nasconne de tutto: cimici, gente che ha detto alla moglie che usciva per comprà le sigarette, ex dipendenti di Equitalia, ex tronisti, un macello.
Così co tutta l’artra gente pensano bene de chiudese dentro sto supermercato perchè dopo aver visto er regazzo che imbustava la spesa venì risucchiato tipo da na piovra gigante, allora sai che c’è, chiudemose a chiave.
Allora da na parte ce stà la gente che se caga sotto, quelli che se magnano tutto er banco de li salumi e quelli che pensano ce stà quarcuno che porti zella. Infatti, un gruppetto de fanatici della Lega capitanati da na matta, iniziano a invocare il nome dell’Umbertone nazionale “Ah, quando c’era lui” ed è lì che David sbrocca e comincia a essece no sbroccamento generale quando entrano delle zanzare giganti che va bene l’umidità, ma così grosse nun l’avevo mai viste.
Tra gente che more male e gente che pija foco, David e un gruppetto de scemi se sentono così partigiani che escono pe annà a na farmacia per trovare medicinali per i feriti…e là te trovano certi ragni che vabbè che portano guadagno ma questi so stronzi e t’ammazzano artra gente. Manco er tempo de ritornà co le medicine, che la fanatica inizia a fà uscì dal supermercato tutti quelli che votano partiti che alle amministrative hanno preso meno del 2%.
È proprio lì che David decide de annà via con il figlio e un gruppetto de artri tre…va bene quelli nel parcheggio, ma li veri mostri stanno nel supermercato! Arrivati dentro na macchina, David capisce che nun c’è scampo e fa na scelta molto democratica non prima di citare Giuseppe Conte dicendo “Andrà tutto bene”…ma sapemo tutti com’è annata a finì!
TITOLI DI CODA: come disse il regista “Il signore delle mosche con qualche mostro in più”. A mio parere un film invecchiato bene e con un finale che è un pugno un po più sotto dello stomaco, roba che pure Stephen King ci rimase di sasso. Particolare non da poco è la scena d’apertura, dove Frank Darabont omaggia l’autore mostrando diversi quadri di David che ritraggono i personaggi di King, come il pistolero della Torre Nera e quel bastardo con il naso rosso che ancora mi spaventa.
EXTRA: una volta sò uscito da un supermercato ma la nebbia nun c’era, forse perchè c’è ma nun se vede…
Mklane
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