TITOLI DI TESTA: salvame tu che io nun te salvo!
TRAMA: il quarto film de na saga che sembra a versione cinematografica de na macchina usata: più ce fai sequel, più a carozzeria scricchiola. Oddio, questo sembra tipo n’urtimo modello de Bmw…ma c’ha l’interni de na Skoda! Ma prima de parlanne annamo co ordine.
Terminator 1 e Terminator 2: il Giorno del Giudizio sò storia, mica picchi e fichi. Roba che mischia fantascienza, botte da orbi e un pizzico de sentimento, perchè sotto sotto sò delle love story. Nel primo Kyle Reese viene mandato indietro nel tempo, s’innamora de Sarah Connor, e tra n’inseguimento e na fuga da Swarzy cor durello, la mette incinta e crea John Connor, sto messia de a resistenza umana. Praticamente un San Giuseppe co li muscoli.
Poi c’è er secondo che è tipo n’episodio de La Tata ma co i fucili a pompa. Swarzy diventa na specie de zio tosto per un John Connor adolescente, e invece de annà a pijà un gelato, fermano uno de la municipale che viene dal futuro che vole scatenà l’Apocalisse. Tra di loro c’è più chimica che tra due attori romantici, ma senza scene smielate: solo moto, esplosioni e un Hasta la vista, Baby!
Dato che nun c’è due senza tre, t’arriva Terminator 3: Le Macchine Ribelli. Un film che è come quando hai vinto er torneo e decidi de rigiocà solo pe perde male. Fatto da gente che ha visto gli altri due de sfuggita e che ha detto: “Mamma mia che idea, a sto giro mettemoce na gnocca” e allora ecco la Terminatrix co a tutina in pelle…pe nun parla de John Connor che pare un tossico che s’è perso sulla Tiburtina.
Così dopo sto marasma che t’inventi? Cambi registro! Swarzy a casa, niente viaggi nel tempo e na trama ambientata negli studios di Mad Max, co più luce, più sabbia e co Skynet che se la comanna. E John Connor? Qui è interpretato da Christian Bale a cui je rode sempre perchè guida la resistenza parlando alla radio.
Ovviamente anche qui non poteva mancare un dualismo, e allora ecco spuntà sto Marcus, uno che all’inizio manco capisci perchè sta lì (figuramose lui). Doveva esse a novità del film, e invece all’uscita del trailer c’avevano fatto capì già tutto: un tizio mezzo uomo e mezzo robot, che nun sà se vuole aiutà gli umani o le macchine…praticamente come i politici de oggi che nun sanno ndò annà.
Oltre a sti due piccioncini, t’esce fuori che Skynet vuole ammazzà Kyle Reese, futuro (?) padre di John Connor qui in versione adolescente. Serve che aggiunga altro? Pe quello ce pensa er regista che mette dei terminator giganti lenti come un ventilatore, delle moto-terminator che le fai capottà co na manciata de sassi e n’esercito de macchine che parono un gruppo de bulli scemi. Per non parlare di uno scontro finale dove se palesa Swarzy fatto co na CGI dove pare un manichino de cera.
TITOLI DI CODA: come quando magni un piatto che sembra buono ma poi te accorgi esse de cartone. L’idea ce starebbe pure se non fosse che manca l’anima…praticamente è un Blockbuster che se prende troppo sul serio, senza ricordasse che la forza dei primi due era proprio er cuore nascosto tra le esplosioni. Non mi sento di bocciarlo su tutto la linea, ma con un regista diverso e dal tocco più autoriale, magari poteva esse qualcosa de diverso. Mica serviva David Lynch ma quello de Charlie’s Angels direi de no. Sto Salvation c’ha poche cose che se “salvano”…così pensi che sta saga dopo James Cameron è come na macchina senza benzina: bella de vedè, ma nun va da nessuna parte.
EXTRA: nulla da aggiungere
Mklane
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