TITOLI DI TESTA: me fai specie…ma manco troppo!
TRAMA: prendi un documentario di Piero Angela, un calendario sexy, e buttaci dentro gli alieni…tipo “Piero Angela incontra Alien” e “Giochi senza frontiere, ma senza i giochi e con più frontiere spaziali”.
Ma la cosa bella è che qui l’alieno, anzi, l’aliena di turno di nome Sil, è una gnocca megagalattica…na roba che ti fa pensare: “Se questo è l’ultimo contatto alieno, fatemi il favore di chiamarmi prima, che almeno mi metto la camicia buona”.
In pratica, scienziati con troppi soldi e troppo tempo libero decidono di mescolare DNA umano con quello alieno, perché si sa, quando ti annoi mica fai un puzzle. No! Crei un mostro genetico che vuole procreare a tutti i costi. Ma procreare nel senso che si struscia in giro come un orso in calore al parco, perché ha un orologio biologico che fa “tic tac” peggio di un timer in cucina.
E infatti il film si divide in due parti: la prima è tipo un episodio mal riuscito di Superquark, dove questi scienziati fanno esperimenti come se fossero in Breaking Bad versione spaziale. La seconda parte invece sembra una puntata di Forum dove Sil cerca un compagno, ma invece del tribunale va direttamente nei bar e nelle discoteche: “Ciao, mi chiamo Sil, ho il DNA alieno, ti va di fare un figlio per distruggere l’umanità?”
Poi c’è una squadra di gente che tenta di fermarla, roba da tremà. Forest Whitaker, che è tipo il veggente più inutile della storia del cinema, perché ogni volta che capisce qualcosa, è già troppo tardi: “Sento qualcosa di strano!”. La tipa de CSI con un nome impronunciabile. Ben Kingsley nel ruolo dello scienziato che era mejo se faceva un pacco de cazzi sua. Mr. Blonde, che nonostante l’aliena è bionda in questo film preferisce le more e per ultimo il Dottor Octopus che alla fine della fiera fà na finaccia ma more contento.
Tant’è che a forza de trombà te ritrovi a vedè certe scene che sono un misto tra l’erotico e il “ma che è sta roba”, come se David Cronenberg avesse fatto un film softcore. Una roba che fai fatica a spiegare a tua madre se passa per caso in salotto mentre lo guardi. “A Mà, è solo un documentario sui problemi dell’accoppiamento interspecie!”
Il finale poi… beh, la situazione esplode letteralmente. C’è gente che corre, spara, urla, una cosa che sembra la processione di San Rocco ma con più alieni e meno santini. E alla fine, Sil ci lascia, ma con la promessa che forse… forse…tornerà in un sequel di cui nessuno sentiva il bisogno.
TITOLI DI CODA: una pellicola che prende la fantascienza e la mischia con il softcore, ma anche con un po’ di quelle risate che fai quando ti rendi conto che il regista si è preso troppo sul serio. Guardarlo è un po’ come quando mangi il gelato al pistacchio e poi scopri che era al wasabi…però se ti piace vedere alieni che vogliono farti la pelle (letteralmente), questo film è per te!
EXTRA: io con un alieno così me farei solo che rapì!
Mklane
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