TRAILER: la Signora in Giallo ce metteva mezz’ora…
TRAMA: ecco un thriller cupo e misterioso che gira a vuoto come un criceto sulla ruota. Siamo nel Maine, non c’è Stephen King ma Justin Timberlake che trova la fidanzata morta e che nun pò più ballà insieme a lui.
A indagà sul fattaccio, dato che er film doveva durà due ore, nun chiamano Jessica Fletcher ma Benicio Del Toro: un incrocio tra Colombo e un coccodrillo, sguardo spento, camminata lenta, na roba che nun te fidi a stacce vicino.
Benicio parte co la sua indagine e scopre che tutti ce potrebbero avè messo lo zampino: Justin, er suocero, un poliziotto corrotto, er gatto della vicina e persino er postino se te concentri bene. Er bello è che quando c’ha li dubbi pure la moje ce mette bocca, ma più che la moje pare una che è a rota de Un Giorno in Pretura.
A livello visivo a sta pellicola nun je se pò dì niente, er regista viene dai videoclip, tutto curato, tutto stiloso, ma poi a sostanza ndò stà? La trama pare un trattore co le gomme sgonfie. Ogni scena pare che stia a dì qualcosa de importante ma dopo te chiedi: “Si, ma allora chi ha ammazzato sta tipa? E de Laura Parlmer, sapete niente?”.
Tutti l’attori ce provano (soprattutto Michael Pitt co la tinta comprata da Acqua & Sapone) ma solo uno riesce a bucà lo schermo: tutte le volte che Benicio guarda un punto fisso te sale n’ansia che te dico fermate. In sostanza, “Reptile” vole esse uno de quei thriller co li controcojoni, ma alla fine t’allunga sempre er brodo con un pò de Dado Star…senza lasciatte na soluzione soddisfacente, perché troppo insipido. E a sto punto era mejo vedesse na puntata de Law & Order! Benicio, te sarai pure magnato er film, ma nun me l’hai fatto digerì più de tanto…
Voto 6.4/10
Mklane
Solidità.
Questo è il termine che continuamente mi è rimbombato in mente durante la visione di Reptile, film del 2023 diretto da Grant Singer e scritto, oltre che dallo stesso Singer, da Benicio del Toro, anche protagonista.
L’impressione costante che ho avuto di questa produzione, sin dal primo minuto, è di una costruzione narrativa curata, al limite del maniacale e che aveva come obiettivo di far maturare tutto con il giusto tempo. Nessuna rincorsa al colpevole o alla sorpresa a tutti i costi, ma una psicologica matassa composta da un filo che compariva piano piano, per quanto inesorabilmente. Di pari passo, ampliando cosi il livello di comprensione di intenzione e gesti del protagonista/protagonisti, e forse ancor più meravigliosa, la descrizione sentimentale/familiare dei personaggi che ha permesso di armonizzare ambito, morale e motivazione del racconto. Tanto per non perdersi nel generale, al limite dello struggente/sognante il rapporto mostrato tra Tom (Benicio del Toro) e Jude (Alicia Silverstone). Complici, univoci, incastrabili, indispensabili. Una foto quasi iconica di quello che potrebbe e dovrebbe essere un rapporto di coppia.
Molto di questo risultato quasi onirico, che poi si respira in quasi tutto film, dal mio punto di vista, sta appunto, nell’interpretazione di Benicio del Toro. È lui che da la solidità detta all’inizio e con la sua calma rende potente ogni passo della storia. La sua cura diventa la forza degli eventi, te li fa respirare, incastrare mentalmente e alla fine, vivere e dirigere. In certi ruoli l’ho criticato, qui è sublime.
Come è facile capire, l’opinione che ho di Reptile è molto alta e sarebbe stata altissima se si avesse avuto un filo più di cura negli ultimi minuti, probabilmente troppo frettolosi. La differenza tra l’accuratezza complessiva e la rottura del vaso di Pandora è evidente e per certi versi un pizzico stonante. Ovviamente il contenuto della stessa (la fine) non rovina in nessun modo il percorso, solo la forma e se devo estremizzare il concetto è quasi un piccolo peccato.
Voto 6.8/10
Jonhdoe1978
Reptile, esordio alla regia di Grant Singer, è un thriller poliziesco dallo stile cupo ed immersivo che ripropone con eleganza i temi della doppiezza e dell’ambiguità morale, immergendo lo spettatore in un’indagine avvolta da un’atmosfera inquietante.
Il film non è perfetto, ma è un esempio solido e coerente di narrazione cinematografica, capace di costruire tensione attraverso uno stile raffinato, un ritmo calibrato ed incalzante e una fotografia di grande impatto.
Al centro della vicenda troviamo Benicio del Toro, anche sceneggiatore insieme a Benjamin Brewer, che interpreta il detective Tom Nichols, un antieroe tormentato da un passato macchiato da accuse di corruzione, ora alle prese con il brutale omicidio di Summer Elswick (Matilda Lutz), fidanzata del magnate immobiliare Will Grady (Justin Timberlake). L’indagine apparentemente lineare di Nichols, aiutato dal misterioso Eli Phillips (Michael Pitt), si trasforma presto in un intricato labirinto di segreti e inganni, rivelando un sistema marcio fatto di avidità e tradimenti.
Ma Reptile esplora anche la decadenza morale di un’America senza più eroi, dove il “sogno” si è trasformato in un incubo di cinismo e compromessi, in cui la giustizia si piega al potere e al denaro.
La sceneggiatura, ispirata al noir americano, richiama le atmosfere di L.A. Confidential di Curtis Hanson e Seven di David Fincher e, pur non raggiungendo i loro livelli, si distingue per un world-building efficace e una tensione narrativa costante.
La pellicola si costruisce su una stratificazione narrativa avvincente, evitando la prevedibilità e mantenendo costantemente lo spettatore in bilico tra verità e inganno e, a renderla ancora più incisiva è la fotografia di Michael Gioulakis, che dipinge un mondo grigio e claustrofobico, dove il sole è solo un’ombra opaca e la notte domina.
Il cast è impeccabile: Del Toro si conferma un maestro della sottrazione espressiva e forma insieme Silverstone una riuscita coppia investigativa; Timberlake conferma ancora una volta le sue doti attoriali, offrendo una prova credibile e coinvolgente.
Nonostante qualche lacuna narrativa e un finale (volutamente?) criptico, il film conquista con il suo fascino oscuro, dimostrandosi una pellicola potente e immersiva, in grado di lasciare il segno. Un’opera intrigante, da non sottovalutare.
Voto 6.5/10
Alessandrocon2esse
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