I quasi 200 milioni di dollari incassati nei botteghini di tutto il mondo dal primo film, hanno spinto inevitabilmente la DC Entertainment ad unirsi alla di Bonaventura Pictures e alla Summit Entertainment, per realizzare un nuovo capitolo delle avventure dei “Pensionati Estremamente Pericolosi”, noti anche come R.E.D.
Sempre tratto dall’omonimo fumetto (scritto da Warren Ellis e disegnato da Cully Hamner) e sceneggiato da Erich e Jon Hoeber, al timone di Red 2 troviamo stavolta Dean Parisot, regista statunitense dal lungo curriculum molto più televisivo che cinematografico, che sostituisce il tedesco Robert Schwentke.
Il sequel di Red è tutto sommato all’altezza del primo capitolo, offrendo una grande dose di azione, imprevisti, tradimenti, doppi giochi e viaggi attraverso l’Europa e gli Stati Uniti, personaggi divertenti e lo stesso cast ricco di vecchie glorie del cinema formato da Bruce Willis, John Malkovich, Helen Mirren, Brian Cox e la più giovane Mary-Louise Parker, con la sola assenza di Morgan Freeman e del defunto Ernest Borgnine, insieme alla nuova aggiunta della femme fatale Catherine Zeta-Jones e del talento e lo humor britannico di Anthony Hopkins.
La sceneggiatura dei fratelli Hoeber presenta buone idee e nonostante la trama sia simile a molte altre pellicole, con un gruppo di outsider che combatte contro tutto e tutti per salvare il mondo, la pellicola possiede comunque una marcia superiore, un ritmo incalzante e situazioni originali che evitano di cadere nei cliché e nelle esagerazioni.
La regia di Parisot non si risparmia negli effetti speciali, ma è la comicità a farla da padrona, grazie a dialoghi sagaci e personaggi ben caratterizzati. Questo accade, molto più che nel precedente film, proprio perché Parisot è specializzato nella commedia e tende a virare l’opera soprattutto su questo versante, col rischio (abbastanza azzardato) di perdere l’equilibrio tra dramma, azione e umorismo pienamente centrato da Schwentke tre anni prima.
Sia il regista che gli sceneggiatori, puntano forte sulla relazione tra l’ex agente della CIA Frank Moses e la sua fidanzata Sarah Ross, con tutti i personaggi di contorno che a turno provano a dare il loro contributo su come far funzionare la loro relazione e, più in generale, un rapporto d’amore…il tutto, ovviamente, condito da sparatorie e inseguimenti mozzafiato. Ma nonostante le promesse di un’esperienza divertente e ricca di azione siano mantenute, rispetto al suo predecessore Red 2 risulta essere troppo frammentato e condizionato dal dover mostrare ogni singolo personaggio e le infinite location, rendendo la trama un po’ dispersa.
Si ha quella vaga sensazione che il film, seppur riuscendo ad intrattenere come il fumetto a cui si ispira, somigli maggiormente ad un videogioco che ad un fedele adattamento cinematografico. L’impegno nell’azione e nell’umorismo non manca di certo, ma come spesso accade per i sequel, sembra mancare un po’ di originalità e di freschezza.
Le abilità interpretative del cast restano immutate e gli inserimenti del sempre eccezionale Hopkins e della conturbante Zeta-Jones sono azzeccatissimi. Si fa fatica a resistere al fascino di Cox feticista dei piedi, alla squilibrata Mirren che si crede regina, o a Malkovich travestito da Carmen Miranda.
Red 2 non è di sicuro un sequel inappuntabile, ma vista la sua natura puramente commerciale, si fa facilmente in fretta a chiudere entrambi gli occhi sulle sue sbavature e godersi lo spassoso spettacolo che offrono queste attempate leggende di Hollywood che se ne sbattono degli acciacchi della terza età e continuano a dimostrarsi “Die Hard: Dure a poltrire”.
Alessandrocon2esse
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