• Passa al contenuto principale
  • Skip to secondary menu
  • Passa alla barra laterale primaria
Cineastio

Cineastio

⭐ Recensioni Film e Serie Tv

  • Home
  • Che cos’è Cineastio
  • Film
  • Serie Tv
  • Animazione
  • Recensioni
  • MICA LO SAPEVO…
  • Eventi e News
  • Contatti
  • I nostri Partner

Rebel Ridge (2024) di A Sei Mani

Contrassegnato con: Rebel Ridge, Rebel Ridge Recensione, Recensione Rebel Ridge

Rebel Riddge Interna

TRAILER: nun mer rompe er ca

TRAMA: con un titolo che sembra una marca di chewing gum, è praticamente la versione da discount di Rambo perchè alla fine il sapore ha quel retrogusto ma sei conscio che se spendevi qualcosa in più ci saresti andato a rota…e invece no, ma non è da buttare tutto nell’indifferenziata.

Questa è la storia de Terry, un tipo co li muscoli che viene fermato dalla polizia locale perchè va in giro su una bici per bambini. Poi mettici che è parecchio abbronzato, che ha lo zainetto pieno di soldi per pagare la cauzione del cugino in carcere, e che ai poliziotti non gliene frega nulla perchè stamo nell’America profonda, quindi terreno fertile per violenza, razzismo, corruzione e parrucche rosce col ciuffo.

Il problema è che per farsi ridare i soldi il nostro Terry le prova tutte: chiede perdono per non essersi messo la crema solare, canta la colonna sonora de “Il Colore Viola”, dice al capo della polizia che assomiglia tantissimo al protagonista di Miami Vice…ma visto che dei soldi non se ne parla, allora Terry si ricorda di avere i pugni nelle mani e sono cazzi per tutti.

Così tra complotti, un’amministrazione comunale che spende tutto il budget per la carta igienica, Terry in versione Steven Seagal ma senza codino, una co-protagonista che pare no straccio, altri complotti, uno stronzo di poliziotto di quelli che ci sarebbe voluto Rambo, alla fine facciamo tutti il tifo per il ragazzo in bicicletta, consci del fatto che se poteva raccontà tutto in un’ora e mezza. La nota positiva è che per come è girato viene voglia di vedere gli altri film del regista Saulnier: solo per capire se sono dimenticabili come questo.

Voto 4.5/10

Mklane


Paraculata: s. f. [der. di paraculo], volg. – Gesto, atto da paraculo; furbata.

La sintesi è un dono e, ogni qualvolta si concretizzano le condizioni per metterla in atto, bisognerebbe avvalersene e farne buon uso. In questa specifica occasione però, purtroppo, non mi è possibile giovarne perché finirei per essere appellato dai miei colleghi di testata, della medesima definizione utilizzata ad inizio recensione.

Eppure basterebbe realmente quell’unico lemma per descrivere Rebel Ridge, pellicola che segna il ritorno dietro la macchina da presa di Jeremy Saulnier, sette anni dopo l’abbastanza deludente Hold the Dark, per quanto non sia un film di quelli da buttare…anzi.

A Saulnier piace divertirsi con lo spettatore e, appena ne ha l’occasione, prova a canzonarlo portandolo in una direzione, per poi tirare il freno a mano col motore a pieni giri e fare una di quelle spettacolari inversioni a 180° con cui Steve McQueen si stava procurando la pensione (purtroppo poi non goduta), per poi proseguire nella stessa direzione…ma in retromarcia e guardando la strada dallo specchietto retrovisore.

E la stessa cosa succede in Rebel Ridge, dove nei primi eccellenti 30’, il regista ci mostra la storia di Terry Richmond (Aaron Pierre), un ex-marine afroamericano con gli occhi di Paul Newman e le spalle di Lou Ferrigno che, mentre se ne sta tranquillo in bicicletta ascoltando The Number of the Beast degli Iron Maiden, viene speronato da una volante della polizia. Nello zaino gli vengono trovati $36.000 dollari e, nonostante fornisca sufficienti prove sulla loro legale provenienza ed il loro futuro utilizzo, gli vengono confiscati. Il suo tentativo di recuperarli si trasformerà in una lotta per svelare un grosso caso di corruzione che coinvolge un’intera comunità, guidato dal capo della polizia locale Sandy Burnne (Don Johnson).

A quel punto chiunque esclama giustamente: “Vabbé…ma è Rambo!”

L’atmosfera è soffocante e opprimente, la regia precisa e la fotografia cattura la desolazione del luogo. Ogni scena è intrisa di un senso di isolamento e pericolo, con colori spenti e un’illuminazione cruda che riflettono il degrado morale e fisico della cittadina. L’audio, con suoni inquietanti e improvvisi, accentua la tensione e mantiene alta l’attenzione dello spettatore.

E di nuovo tutti ribattono: “È decisamente Rambo, ma inclusivo!”

Ma ecco che Saunier ci fa la pernacchia e ci dice che il suo ex-marine avrebbe tutte le peculiarità per fare la festa a tutti con la sola imposizione delle mani ma, siccome ha avuto un’educazione Montessoriana, non ha mai partecipato ad una rissa in strada, né è mai stato in battaglia sotto le armi…quindi mena solo all’occorrenza, dopo aver vagliato prima una lunga lista di soluzioni pacifiche.

E fin qui sarebbe tutto anche perfetto e, a parer mio, divertente…il problema è che però mancano ancora 100’ alla fine del film e, sempre a parer mio, sono decisamente troppi per quel poco che succede.

Alessandrocon2esse

Voto 5.5/10


Nuovo numero uno, nuovo disastro.
E cosi dopo l’impalpabile The Union, che incredibilmente è rimasto davanti a tutti per quasi 3 settimane (va bene la curiosità iniziale, ma poi il passaparola avrebbe dovuto essere più veloce), ecco che in cima alla classifica Netflix è salito Rebel Ridge, film scritto, diretto e pensato da Jeremy Saulnier (quello di Green Room per intenderci).

Gli spifferi che mi erano arrivati, anche per la discreta valutazione del regista, parlavano di un buon prodotto e invece quello che ho trovato è un film confusionario, ripetitivo e narrativamente instabile. Inizia e finisce almeno per 4-5 volte e ogni volta, a mio avviso, perdendo qualcosa per strada se non altro perché tende ad appesantire continuamente cause ed effetto aggiungendo inutilmente e pesantemente elementi su elementi. A lungo andare, e non è che già all’inizio ci si strofinassero le mani per l’eccitazione, tutto diventa quasi noioso e le oltre due ore di durata si trasformano in un’eternità. L’ingiustizia arriva per 5 minuti, esattamente come tutta la macchinazione che da intrigante (sempre in superficie) evolve in banale, stereotipata e, soprattutto, assolutamente improbabile. In particolare, l’ultima parte è un susseguirsi di follie narrative che sfocia nel più inverosimile, quanto scontato, epilogo che però ha la colpa ancora più grave di provare a lasciare un pizzico di sospeso. La sensazione che si prova, però, è che questo sospeso, e qui appunto l’aggravante, è servito solo all’autore per non forzare una chiosa da felici e contento che sarebbe stata alquanto imbarazzante e quasi comica.

Anche l’interpretazione si adegua alla pessima andatura del film, siamo al limite della denuncia morale. Espressività, protagonista in primis, assenta, empatia lontanissima e capacità di coinvolgimento pari a zero. Capisco che la fine dell’estate porta sempre un po’ di malinconia, ma il livello delle nuove uscite dovrebbe essere scelto con un pizzico di attenzione in più, se il ventaglio si riduce e la qualità anche, le conseguenze per una piattaforma di intrattenimento non sono molto difficili.

Voto 4.3/10

Jonhdoe1978

Ti è piaciuta la recensione? Seguici anche su Instagram e Facebook

Rebel Ridge

Rebel Ridge
4.7

Valutazione Complessiva

4.7/10

SCHEDA

  • Regia: Jeremy Saulnier
  • Anno: 2024
  • Durata: 131'
  • Genere: Thriller/Azione/Poliziesco

Interazioni del lettore

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Barra laterale primaria

cineastio

cineastio

cineastio

cineastio

cineastio

cineastio

Mica lo Sapevo

  • HOME

  • FILM

  • SERIE TV

  • ANIMAZIONE

  • RECENSIONI

  • MICA LO SAPEVO…

  • CONTATTI

Leggi L'informativa privacy - Cookies Policy (UE)
COPYRIGHT 2019 by Cineastio

Cineastio
Gestisci Consenso Cookie
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Gestisci opzioni Gestisci servizi Gestisci {vendor_count} fornitori Per saperne di più su questi scopi
Visualizza le preferenze
{title} {title} {title}