Nel Gennaio del 2022, gli americani Conor Woulfe e Peter Michael Rosza hanno intentato una causa contro la Universal Studios, accusandola di pubblicità ingannevole.
I due spettatori avevano affittato su Amazon Prime il film Yesterday del 2019, diretto da Danny Boyle, spendendo $3,99 esclusivamente per la presenza di Ana de Armas, attrice che ammiravano molto e che appariva nel trailer. Tuttavia, guardando il film, hanno scoperto con sorpresa che il personaggio interpretato dall’attrice era stato eliminato dalla versione definitiva della pellicola.
Indignati, hanno deciso di portare la questione in tribunale e a loro si sono uniti numerosi altri delusi, tutti chiedendo risarcimenti fino a $5.000.000 ciascuno.
La vicenda ha sollevato una questione interessante: quanto può spingersi il marketing cinematografico? Recentemente, un giudice statunitense ha stabilito che i trailer non possono includere scene significative che poi non trovino posto nel montaggio definitivo di un film.
Universal, però, non ha accettato la sentenza senza combattere: la compagnia ha dichiarato l’intenzione di opporsi, poiché questo precedente potrebbe avere conseguenze rilevanti per il modo in cui l’industria promuove i suoi prodotti. Una questione che potrebbe trasformare il rapporto tra trailer e spettatori.
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