Nome: Fabio Cannizzaro detto “Zingaro”
Segni Particolari: Una passione per le icone della musica italiana degli anni ‘80
Attività: Aspirante capo della criminalità romana
Periodo di attività: 2015
Talmente sopra le righe da rischiare di essere più macchietta che villain, irresistibile e morbosamente affascinante, obnubilato da un vero e proprio sogno di onnipotenza, folle, violento e con una spiccatissima calata da borgata romana.
Sono questi i tratti più marcati di uno dei migliori “cattivi” che si siano visti nel panorama cinematografico dell’ultimo decennio. L’incantevole antagonista de Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti: Lo Zingaro.
Il piccolo criminale a capo di una banda di delinquenti di Tor Bella Monaca, ossessionato dalla voglia di affermarsi e di sfondare, è senza ombra di dubbio una delle ragioni che ha contribuito in maniera considerevole alla piena riuscita della storia supereroistica del regista romano, rendendola un cult.
La psiche fuori di testa del personaggio, frutto della scrittura di Nicola Guaglianone e di Menotti e, soprattutto, dell’impeccabile interpretazione di un Luca Marinelli in stato di grazia, lo rende innegabilmente il nostro “Joker di borgata”, anche se l’attore ha spesso dichiarato di essersi ispirato al personaggio di Buffalo Bill de Il silenzio degli innocenti, interpretato da Ted Levine.
Più che ad un antagonista lo Zingaro assomiglia ad un comprimario. La sua storyline viaggia parallela a quella del protagonista Enzo Ceccotti (Claudio Santamaria), alternando momenti drammatici e crudi ad altri estremamente comici. La sua sproporzionata vanità e la sua smania di arrivare al successo e di essere amato sono più rilevanti del denaro, poiché l’obiettivo da raggiungere a qualunque prezzo è il rispetto ed il timore della gente comune.
Mai prima d’ora si era visto un villain cantare a squarciagola e con un’invidiabile sicurezza Un’emozione da poco di Anna Oxa, piangere davanti ad una pistola puntata contro, o andare in escandescenze se l’iPhone che ha acquistato è del colore sbagliato. Queste ed altre mille adorabili sfaccettature lo hanno reso, in pochissimo tempo, un personaggio amatissimo dai fan ed hanno definitivamente consacrato Marinelli come uno degli attori più interessanti del panorama italiano, oltre ad aver ispirato una delle pagine Social più divertenti mai esistite, “Lo Zingaro chiede cose”, che prende in giro tormentoni, fake news e problematiche della città di Roma partendo dalla ormai celebre battuta del film “Io solo una cosa vojo sapé…”.
Alessandrocon2esse
Ti è piaciuta la recensione? Seguici anche su Instagram e Facebook
Lascia un commento