Il regista e sceneggiatore Adam McKay e l’attore comico Will Ferrell sono una quasi trentennale coppia creativa che, nonostante il loro talento riconosciuto negli States già dai tempi del Saturday Night Live, non è ancora riuscita a conquistare pienamente il pubblico italiano, che tende ad essere meno ricettivo nei confronti dei comedian americani di successo. A parte Ben Stiller e (in misura minore) Owen Wilson, anche grandi nomi della commedia come Adam Sandler trovano difficoltà nei cinema italiani, con incassi decisamente inferiori rispetto a quelli ottenuti in patria e nel resto del mondo.
Non deve sorprendere, quindi, che il loro I poliziotti di riserva (The Other Guys), nonostante i quasi 200 milioni di dollari guadagnati in tutto il mondo e la realizzazione di alcune delle commedie più apprezzate e redditizie degli ultimi anni come Anchorman – La Leggenda di Ron Burgundy, Ricky Bobby – La storia di un uomo che sapeva contare fino a uno e Fratellastri a 40 anni, sia arrivata in Italia direttamente nella versione Home Video a quasi un anno dall’uscita nelle sale americane.
Con I poliziotti di riserva però, invece di riproporre la formula della commedia demenziale dei tre precedenti lungometraggi, i due hanno scelto di esplorare il territorio della Action Comedy, pur mantenendo il loro caratteristico umorismo e tirando dentro al progetto Mark Wahlberg, in sostituzione del compagno di tante peripezie John C. Reilly, una scelta per nient’affatto casuale trattandosi di un Buddy Movie, genere cinematografico che punta tutto differenza (anche estetica) dei suoi protagonisti e sui loro “scontri”, mentre puntano ad un obiettivo o portano avanti un amissione. E se da una parte abbiamo già Ferrell ed il suo longilineo e sgraziato fisico…dall’altra servivano necessariamente muscoli e maniere rudi.
Ferrell e Wahlberg interpretano i due piuttosto sfigati detective Allen Gamble e Terry Hoitz. Il primo non è in grado di gestire la calma durante le situazioni di panico, il secondo ha problemi di controllo della rabbia. I due, tra lo scetticismo generale di chi li circonda, si ritrovano coinvolti nella risoluzione di un ingarbugliato caso politico. Una trama classica con un gracile filo narrativo che utilizza tutti i tradizionali elementi del genere che prendono in giro, inserendoli in un contesto comico, su cui poter fare All In di gag e dialoghi assurdi, per un risultato che può essere paragonato a Hot Fuzz di Edgar Wright, o Tropic Thunder del sopracitato Stiller.
McKay conosce a menadito Ferrell e la sua comicità impregnata di quell’umorismo spesso “Black” e quindi sa come gestirne la presenza sullo schermo. Stavolta però al suo fianco non c’è un caratterista navigato Reilly, ma un Wahlberg che, nonostante sia una scelta casting vincente, risulta spesso svogliato ed eccessivamente sopra le righe, per la troppa voglia di contrapporsi alla sua compassata e svagata imperturbabilità. La chimica tra i due, a conti fatti, si rivela comunque impeccabile, anche se I poliziotti di riserva funziona più sui “momenti” che nel complesso, complice probabilmente anche l’eccessiva durata: quasi due ore.
Non mancano comunque diverse scene e trovate davvero divertenti, tra cui quella in cui Eva Mendes (che interpreta Sheila Gamble, la moglie di Ferrell), con Wahlberg che fatica a credere che il suo partner sullo schermo riesca a conquistare tutte le donne più attraenti, o one-liner ad effetto come quella dell’auto ricoperta di cocaina: “Sembra che Scarface abbia appena starnutito sulla tua macchina!”. McKay non è tipo da farsi scrupoli se, per divertire, deve portare sullo schermo battute pesanti e/o satiriche, eppure (purtroppo) stavolta sembra non spingere a fondo il pedale rispetto ai suoi lavori precedenti e così, nonostante si rida abbastanza, resta la sensazione che dalla sua capacità di dissacrare ci si poteva aspettare di più. La prima collaborazione cinematografica senza Reilly, avrà verosimilmente spinto il regista a preoccuparsi maggiormente di tenere sotto stretto controllo il nuovo “duo”, col fine di evitare scivoloni che avrebbero condotto I poliziotti di riserva nelle sabbie mobili del filone dei peggiori capitoli della saga di Scuola di polizia.
Da apprezzare anche il cast di supporto, di alto livello: Michael Keaton nel ruolo del capitano Gene Mauch, che ha anche un secondo lavoro come responsabile in un negozio di sanitari e Samuel L. Jackson e Dwayne “The Rock” Johnson, dominatori no-sense dell’inizio del film, a cui viene affidata una delle gag più divertenti e riuscite.
I Poliziotti di Riserva è un poliziesco intenzionalmente differente che, più che con i codici dell’action, si diverte a giocare con quelli della commedia e che punta sul (diverso) talento dei suoi interpreti. Un ulteriore step nel viaggio demenziale attraverso i vari generi di uno dei fondatori della “Frat Pack” ed uno degli ultimi lavori nell’anonimato italiano di McKay, prima dei successi planetari di La grande scommessa, Vice – L’uomo nell’ombra e Don’t Look Up.
Alessandrocon2esse
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