Uno degli ultimi post di Val Kilmer lo ritraevano divertito, nonostante il viso e il corpo ormai in sofferenza dalla malattia affrontata, mentre indossava la maschera di Batman. Potrebbe essere un caso, ma per l’intelligenza che tutti gli hanno sempre riconosciuto (insieme al fatto che non era proprio facile lavorare con lui) mi viene da pensare che il suo era uno degli ultimi gesti con cui chiedeva e dava l’immortalità che sentiva gli stesse sfuggendo. Un modo, insomma, per essere e ricordare.
Batman Forever fu il terzo capitolo della storia recente di Batman e il primo, dopo i due di Tim Burton, diretto da Joel Schumacher (dirigerà anche il successivo Batman & Robin). La struttura visiva e narrativa è molto diversa da quella di Burton, molto più sfarzosa e molto più estrema, almeno nell’impostazione dei “cattivi” di torno. Sia Due Facce (non nascondo che per lunghi tratti ho trovato terribile il personaggio) che l’Enigmista, infatti, sono vistosi, eccessivo e sempre sopra le righe. E’ stata evidentemente, una scelta dettata dall’inclinazione del regista alla storia e un modo per assecondare il tipo di percezione che al tempo si aveva di quei personaggi, ma credo si è andati troppo oltre centrandoli poco nella loro essenza. Anche la struttura narrativa del film è molto confusa e non segue uno schema evolutivo appagante nonostante una fotografia buona e delle singole scene di azione indubbiamente di livello per il periodo.
Nonostante questo, il film fu al botteghino un successo incredibile, batte tanti record e il pubblico lo apprezzò molto. E ovvio che la parata di stelle messe in scena aiutò, pensiamo all’idea di quel periodo che si aveva di Tommy Lee Jones, Nicole Kidman, Val Kilmer e, soprattutto, Jim Carrey (appena uscito dal travolgente Ace Ventura). Proprio quest’ultimo è l’unico che a mio avviso alla fine si salva pienamente se non altro perché il personaggio dell’Enigmista doveva essere una macchietta e l’opera trasformista dello stesso Carrey l’ha reso perfettamente aderente.
Val Kilmer fu scelto per questo ruolo in pochi giorni dopo il rifiuto, per tempo e per sceneggiatura considerata non all’altezza, di Michael Keaton. La sua prova non mi aveva convinto allora e non mi ha convinto neanche ora. Non dico che era necessaria l’inquietudine del Batman moderno, i tempi non erano pronti per un’evoluzione del genere, ma la sua anima arriva troppo diluita e l’immedesimazione si perde praticamente subito.
Se tiro le file di tutti i film di Batman che ho visto, nonostante per inclinazione non riesco a considerare nessuno orribile, questo è senza dubbio il più debole anche di più di Batman & Robin dove la trama è più coerente e avvolgente. Le tre candidature Oscar non danno giustizia a un progetto enorme ma troppo superficiale nelle scelte e nella morale per essere un qualcosa di più di un insufficiente spettacolo.
Voto 5/10
Jonhdoe1978
Con Batman Forever, il newyorkese Joel Schumacher prende il testimone di Tim Burton e, in un colpo solo, azzera tutto ciò che aveva reso i due capitoli precedenti così iconici: via l’estetica dark, via l’introspezione dei personaggi, via anche l’ambiguità erotica che serpeggiava sotto il mantello dell’Uomo Pipistrello.
Al loro posto arrivano luci stroboscopiche, una Gotham da rave party, battute a effetto e un’estetica dichiaratamente da MTV in pieni anni ‘90. Il risultato? Un film che fa rumore ma dice poco, confezionato per piacere a tutti e finendo per non coinvolgere davvero nessuno.
Schumacher si dichiara grande fan del personaggio e in effetti tenta un ritorno alle origini fumettistiche, ma la sua regia si smarrisce in una schizofrenia visiva e narrativa che rimbalza tra suggestioni psicanalitiche (abbandonate troppo presto) e azione fracassona. Il nuovo Batman, Val Kilmer, è forse il più belloccio di tutti, ma anche il meno carismatico: rigido, impacciato e dimenticabile. Accanto a lui, Nicole Kidman è costretta a incarnare un interesse amoroso scritto con lo stampino, più pretestuoso che realmente funzionale alla trama.
Il vero campo di battaglia è quello dei villain, ma anche lì qualcosa si inceppa. Jim Carrey, all’apice della sua carriera, viene chiamato a rimpiazzare Robin Williams e si limita a replicare la smorfiosità di The Mask (peccato non averlo visto nei panni del Joker), mentre Tommy Lee Jones, imposto dallo studio in luogo di Billy Dee Williams, affonda Due Facce in un’interpretazione caricaturale e isterica, esasperata da un trucco invasivo e da un evidente disagio sul set (memorabile l’episodio in cui dichiara a Carrey “Ti odio” nel bel mezzo di un finto abbraccio).
L’aggiunta di Robin, un Chris O’Donnell palesemente fuori target, serve solo ad allungare il minutaggio.
Batman Forever non è un disastro assoluto, ma è il segno inequivocabile di una virata a “U” del franchise: dal cinema d’autore al cinema giocattolo. E nel passaggio, qualcosa (molto) si perde.
Batman Forever: Il giorno in cui Gotham divenne un luna park al neon.
Voto 3.5/10
Alessandrocon2esse
TRAILER: bat-colore attivato
TRAMA: dal titolo capisci tutto. Forever, nel senso che te lo porti dentro a vita…ma come trauma. Dopo i toni dark (e perfetti) di Tim Burton, nel 1995 arriva il regista Joel Schumacher che prende in mano la saga e te fà diventà Gotham City un Luna Park de Ibiza.
Tant’è che pure il cast pare un circo. Batman è interpretato da Val Kilmer, dove si salva grazie alla mascella perfetta e le labbra di Alba Parietti. Tommy Lee Jones fa Due Facce, ma lo interpreta come se fosse tu zio impasticcato ar pranzo di Natale. Jim Carrey è L’Enigmista, ruolo preparato grazie all’aiuto del maestro dell’overacting Nicolino Cage…daje de faccette e risate da criceto sotto acidi.
Poi ce stà uno che interpreta Robin e grazie a questo film è ricordato solo per aver portato con fierezza i capezzoli sul costume. E infine Nicole Kidman che se eccita ogni volta che vede le ali del pipistrello…una donna con la libido de n’fornello acceso.
Tra cambi d’abito, flashback girati in VHS, scene d’azione con la stessa tensione delle clip dei pre-diciottesimi e costumi in lattice, l’unica cosa che manca è la trama, o quantomeno un regista che potesse prendere sul serio il personaggio di Batman e tutto il suo universo.
Batman Forever è il classico esempio de film che se te lo guardi da ragazzino pensi sia figo, mentre da adulto bestemmi pure in sanscrito. All’epoca fu un tale successo commerciale che ne svilupparono un seguito intitolato Batman & Robin…un film che tagliò letteralmente le ali al pipistrello, fino a quando non arrivarono le cure del dottor Christoper Nolan grazie alle quali tornò a volare.
Voto 3.5/10
Mklane
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